Cosa ho portato con me in Himalaya e quanto costa?

Cosa ho portato con me in Himalaya?

La scelta dell’equipaggiamento per un viaggiatore impreparato è un dramma. Questo è troppo pesante, questo non è sufficientemente caldo o fresco, ho bisogno di più cambi di vestiario, questo lo porto che non si sa mai, di questo non posso fare a meno, e questo è troppo bello per non utilizzare, ma loro hanno portato pure questo, forse devo prenderlo anch’io, etc… un dramma. Fino a che non arriva il giorno della partenza e si parte con quel che si ha, che solitamente è sempre troppo e allo stesso tempo manca di qualcosa che ti accorgi solo a 5000 metri.

Kathmandu è la capitale, oltre che del Nepal, del tarocco. Tutti vanno in giro vestiti “the north face”, “mammut”, “hard wear”, “vaude” e qualsiasi altra marca internazionale. Questi prodotti vengo fuori direttamente dalla “nostre fabbriche” come mi è stato assicurato, e cioè da un artigiano nepalese. Costano niente paragonati alla merce originale, e forse hanno la stessa funzione almeno per il breve periodo. Secondo me conviene acquistare qualcosa direttamente a Kathmandu, piuttosto che acquistarla nuova a casa propria, ma non tutti i prodotti.

Ad esempio prodotti dove la sicurezza è la componente fondamentale non li comprerei in Nepal, non si sa mai. Le scarpe nemmeno, devono essere testate prima di camminare su per le montagne. Invece vestiti, questo sì anche se il rischio col materiale altamente tecnico c’è sempre. Io ho comperato un piumino senza maniche per tenere caldo il corpo. Lo avevano tutti i componenti del mio gruppo, e, ovviamente alla fine non l’ho mai usato… Avrei comperato dei pile, maglie o indumenti caldi, ma avevo già tutto con me, eccetto un berretto in pile antivento che ho utilizzato generosamente pure di notte.
Siccome venivo dal caldo dell’India e da tre mesi di overland dalla Turchia avevo con me molte cose inutili per l’attacco al bestione, l’Everest Campo Base. No problem. Basta lasciare parte del bagaglio all’albergo dove si è soggiornato e dove si soggiornerà al ritorno. Si ritrova tutto dopo il trekking, non c’è da preoccuparsi.

Questo è quello che ho portato con me:

Zaino: Overland Ferrino 80+10. Un esagerazione, bastano 50 litri, ma quello avevo con me. Peso poco più di 2 kg

Sacco a pelo: Ferrino comfort -1 peso 950g. Potenzialmente un errore. Di notte fa freddo lassù, meglio comfort a -8/10 almeno, dipende dal periodo dell’anno. A Namche ho comperato un sacco a pelo in pile da mettere dentro al mio. L’ho usato una volta e morivo dal caldo. In tutte le lodge ho trovato una coperta da mettere sopra il sacco a pelo. E’ bastato

Scarpe: Garmont da alta montagna. Ottime anche per la parte bassa del percorso dove non servono le caratteristiche da alta montagna. Le ho usate pure a Kathmandu e i piedi non soffrivano. Era inizio Marzo. Ad Aprile fa caldo!

Bastoncini da trekking: Leki. Qualsiasi marca va bene basta averli con sé. Senza i bastoncini forse non sarei qui a scrivere, o per lo meno non sarei mai arrivato lassù. Le ginocchia ancora ringraziano, soprattutto il mio ginocchio destro che ha dei problemi. Ottimi per spingersi su in salita e per attutire la discesa. Ma soprattutto sono stati il mio salvavita nei tratti fangosi e ghiacciati al limite degli strapiombi! Senza il loro appoggio sarei scivolato per centinai di metri rimbalzando di roccia in roccia fino al letto del fiume.

Giacca softshell: Hannah da poco prezzo. E’ una marca ceca ed è stata ottima per tutto il mio viaggio overland e pure in montagna. Protegge dal vento, trattiene il caldo del corpo e traspira.

Giacca a vento con due strati: Hannah. Sono andato al risparmio evitando le grandi marche internazionali, ma mi trovo bene lo stesso. Protegge dal vento, dalla pioggia e mi lascia libero di muovermi agevolmente. L’ho usata soprattutto sulle cime come ultimo strato sopra maglie e maglioni!
Giacca a vento in piuma senza maniche: “Mammut” made in Nepal. L’ho comperata perché gli altri ce l’avevano. Mai usata. Nelle lodge alla sera bastava un pile e la softshell. Però è bella… Magari avrei preferito una giacca leggera senza maniche, ma non un piumino. Avrebbe fatto comodo quando si suda con solo la maglietta e arrivano all’improvviso delle sferzate di vento freddo.
Maglia pile: indovinate? Hannah da poco prezzo. Tiene caldo e pesa poco e questo mi basta.
Maglie a maniche corte e lunghe: Icebreaker lana merino. Fantastiche! Coprono un vasto range di temperature anche calde, dipende dal tipo. Io avevo la serie 190 e 260. Si asciugano subito e, è incredibile, non puzzano e non ci sono batteri. Abbigliamento immancabile per me per tutto il mio viaggio. A volte quando durante il percorso le magliette erano piene di sudore, bastava cambiarsi, appendere la maglietta sullo zaino e lasciarle asciugare al sole. Dopo un paio d’ore solitamente erano già asciutte

Pantaloni: due, uno leggero con la zip per separare la parte bassa delle gambe e un’altra softshell per proteggermi dal vento e dalla pioggia. Ho usato soprattutto quelli leggeri. Solo lassù ho usati pantaloni softshell abbinati ad una calzamaglia perché all’alba a Kala Pattar fa freddo!!!

Pantalone impermeabile: leggero che accartocciato sta in un pugno. Non si sa mai in caso di pioggia pesante. Mai usato.

Calzamaglia: Icebreaker lana merino. Usata per salire i picchi sotto i pantaloni e qualche notte più fredda delle altre.

Biancheria intima: Diciamocelo chiaro e tondo. Non si fa il bucato sotto zero con l’acqua gelida ogni giorno quando si deve camminare per 8 ore di fila. E non si può portare con se dieci paia di mutande o calzini… In ogni caso io avevo biancheria in lana merino, o almeno materiale tecnico che si asciuga velocemente. No in cotone.

Igiene personale: sconsiglio di portarsi dietro cosmetici per truccarsi… sicuramente creme da sole e non dimenticarsi la carta igienica. In alternativa si può comperare nei villaggi a prezzi esagerati. Praticamente ogni lodge ha una doccia con l’acqua calda. Costa dalle 200 rupie alle 4-500 più in su si va. Da considerare che poi fuori fa freddo. Alternativamente io mi sono portato delle salviette inumidite, quelle utilizzate per pulire i bambini. Portarsi delle ciabatte di plastica per lavarsi e per passare il tempo nella sala da pranzo al caldo della stufa alla sera con gli altri viaggiatori. Io avevo delle ridicole pantofole IKEA viola.

Come medicinali mi sono portato dietro le solite cose per problemi intestinali, qualche garza e disinfettante, qualcosa per piedi, delle vitamine visto che non è facile trovare della frutta e c’è sempre lo stesso tipo di verdura. Non ho portato con me il Diamox e non m’è servito. Diamox è uno dei pochi medicinali che funzioni contro il mal d’alta quota. Non penso sia garantito al 100% e ne stanno ancora studiando gli effetti lungo il tragitto che porta al campo base dell’Everest. Siccome sono pillole, e non pesano molto, forse sarebbe il caso di averlo a portata di mano nel caso serva. Ho usato giornalmente il disinfettante per l’acqua a base di cloro. Mi facevo riempire la bottiglia da un litro e avevo acqua fresca e pronta da bere quasi subito. Non ho utilizzato null’altro se non un’aspirina e le vitamine.

Sciarpa e guanti caldi. Io avevo anche un paio di guanti leggeri che reputo utili e che si possono mettere dentro a quelli caldi se necessario, e lo era sopra i 5000. Suggerimento datomi da Mauro Vanoli, www.selvatiko.com. Coprirsi la nuca sempre soprattutto quando si sale e tira vento freddo. Io mi coprivo tutto il collo praticamente sempre anche quando non serviva. Aggiungo che coprire il naso e la bocca è utile contro il freddo, ma anche nelle zone basse col caldo quando il vento alza la polvere.

Ovviamente la macchina fotografica e chi vuole il pesante treppiede. I libri sono sempre un problema, pesano, ma servono per passare il tempo. Un mp3 player aiuta. Ognuno poi decide cosa portarsi di pesante nello zaino di elettronica. La cosa da considerare è che caricare le batterie costa. 100 rupie a Namche Bazar per un’ora, a salire fino a 3-400 rupie in prossimità dei picchi. Caricate bene tutto prima di partire!

Costi

Alcuni prezzi indicativi

Posto letto: varia molto 50-150 rupie o gratis. Basta mangiare nel ristorante della lodge altrimenti caricano 500-1000 rupie, è la prassi. Ma dove vuoi andare in giro tra la neve o il fango quando ci sono quattro lodge e fuori si è sotto zero? Ovviamente questo è il mio modo di viaggiare. Ci sono pure hotel da 20 dollari a notte…

Cibo: un Dal Bhat a Namche l’ho pagato 270 rupie. I prezzi aumentano col l’altitudine. Più o meno direi:
Menu / Namche Bazar / 4000mt / 4500mt +
Colazione set / 270 / 300-350 / 350-450
Pane e marmellata / 150 / 150-180 / 180-250
Zuppa / 150 / 150-180 / 180-250
Dal Bhat / 270 / 300-350 / 350-450
Pizza, Panini, Pasta / 300-350 / 300-450 / 400-500

Mars, Snickers, etc… A Namche 70, poi 100, fino a 150-200

Acqua in bottiglia, 100-150 al litro. Io chiedevo acqua dal lavandino e ci mettevo dentro una pillola di cloro per disinfettarla e non sono mai stato male. Dopo un po’ al cloro ci si abitua… Buona l’acqua di piscina.

Una tazza di tè, 25, poi 30-40 e lassù 40-50 con eccezioni stranamente basse.

Doccia con l’acqua calda, da 200 a 3-400 in altitudine.

Oh, dimenticavo. Un portatore costa 650-750 rupie al giorno. Se viene da Kathmandu si deve pagare il viaggio di andata e ritorno. Il volo costo circa 30 USD a tratta. E si paga pure il giorno di trasferimento. Tutti stressano il fatto di lavorare con un porter raccomandato da un agenzia o albergo cosicché possano prendersi cura di lui in caso succeda qualcosa. Una specie di assicurazione insomma, anche per il cliente, che ha un contatto a cui rivolgersi in caso di lamentele o bisogno. Non sono al corrente dei prezzi per un guida. Per i percorsi semplici come quello che ho scelto io non serve, basta un porter che abbia alle spalle qualche viaggio.

Spero dia un’indicazione utile. Io non ho trovato nulla prima di partire e mi sono basta sull’esperienza di prima mano.