Zambia

13.05 Una nave cargo sul lago Tanganica

Ci volle qualche giorno per riprendere il nostro cammino.

Al porto di Mpulungu trovammo il capitano Robert ai comandi del Teza, nave cargo che avrebbe risalito il lago non appena riempito il carico. C’era un piccolo dettaglio che ci sorprese. La Teza non sarebbe andata a Kigoma, Tanzania, ma il suo tragitto prevedeva un viaggio di 48 ore fino a Bujumbura capitale del Burundi.

“E ora che facciamo?” dissi guardando Franta preso alla sprovvista.

13.04 Mpulungu alla fine del lago Tanganica

Lusaka fu una tappa breve di transito.

Arrivammo in tarda serata e raggiungemmo l’ostello e campeggio suggerito dalla coppia di austriaci a Livingstone. Sapevamo da loro il prezzo del taxi, quindi fu facile negoziare. Al mattino cercammo e trovammo subito l’autobus per Mpulungu, alla fine del lago Tanganica. Andammo via dimenticandoci di pagare la notte di campeggio salutando tutti dopo aver utilizzato la cucina per il pranzo con la spesa fatta al supermercato Shop Rite simile a tanti supermercati europei.

13.02 Livingstone

Livingstone non era un granché, ma era la prima città veramente africana che vedevo. Le attività commerciali si svolgevano lungo la via principale e un paio di edifici moderni con facciate di vetro si contrapponevano a costruzioni al massimo di due o tre piani un po’ vecchie e malandate dove c’erano una marea di negozi. L’idea che mi dava non era quella di sporco, ma di incuria o di cose lasciate a metà o non fatte bene fino in fondo. Alcuni muri erano scrostati, le insegne polverose o con delle lettere mancanti. Macchine dalla carrozzeria un po’ arrugginita o con toppe su vetri e sedili.

13.01 Le cascate Vittoria

“COSA?” - “...”
“NON TI SENTO. PARLA PIU’ FORTE.” - “…”
“CHE?” - “…”
“OH, SI’ CERTO SONO BAGNATO FRADICIO.” - “…”
“HO DETTO CHE SONO BAGNATO ANCH’IO.” - “…”
“MI SENTI?” - “…”
“NO. ALLORA… VAFFANCULO.” - “…”
“NO, NO, NIENTE. LASCIA PERDERE NON E’ IMPORTANTE. TE LO DICO DOPO.”