Iran

Agli arresti domiciliari a Bam

A Bam fummo messi agli arresti domiciliari nella Guest House per stranieri.

Nella città disastrata dal terremoto che nel 2003 costò la vita a 40.000 persone era rimasto ben poco da visitare. La città era un cantiere per la ricostruzione e la bellissima cittadella costruita sul deserto dai soliti mattoni di fango non era altro che un ricordo da cartolina. Nonostante la distruzione il governo iraniano insieme a molti enti internazionali cercavano di restaurare l’antico splendore. Si vedevano i primi risultati, ma i tempi saranno lunghi, molto lunghi. La macerie erano tristi e servivano a ricordarci di quanto piccoli e semplici siamo noi uomini di fronte alle forze della natura che cerchiamo continuamente di soggiogare, ma che non riusciamo mai a piegare al nostro volere. E’ bastato uno starnuto di questa terra arida per distruggere un’intera città.

Il profumo dell'Iran

Il tramonto visto dal ponte Si-o-Seh ad Esfahan è una magia che confonde le percezioni.

Il vino di Shiraz e le rovine di Persepoli

Purtroppo del vino Shiraz non c’è più traccia nella città che ha dato il nome all’uva. Mi sarebbe piaciuto poter sorseggiare un bicchiere di vino, ma grazie alle regole della repubblica islamica dove mi trovavo non fu possibile. Certo, al mercato nero niente è impossibile, ma non tentammo la ricerca del prezioso vino per evitare di dormire nelle prigioni iraniane chissà per quanto tempo.

I ponti di Esfahan

I ponti di Esfahan fanno innamorare. Se in Turchia, il nostro solito corano del viaggiatore Lonely Planet ci disse mentendo che ci saremmo innamorati di Mardin, ignorò il pericolo che Esfahan poteva rappresentare per noi.

Arrivammo alla bella e ben fornita stazione degli autobus, con incluso persino un hotel, alle cinque del mattino. In anticipo di almeno un’ora sull’orario previsto! Facemmo colazione e aspettammo che la città si svegliasse col sole. Il solito tè con due enormi plumcake da pasticceria ci aiutò a riprendere coscienza di noi e a scaldarci.

Around Yazd, Christmas in Iran

Il deserto sgranocchiava i mattoni di fango secco della città di Karanaq. Lo faceva centinaia d’anni fa’ e lo continuerà a fare fino a che non resterà solo sabbia. Gli uomini abbandonarono questa città in pieno deserto montuoso e la trasformarono in un luogo turistico sulla via per Chak-Chak e Meybod. Ora la città si vendica aprendo i pavimenti delle case e inghiottendo turisti a caso. Sembra che i preferiti siano tedeschi e francesi.

Teheran

In Iran volevamo viaggiare prendendo solo mezzi pubblici, o quasi, e a Teheran fu più facile del previsto utilizzando la metropolitana.

A Teheran ci sono tre linee della metropolitana costruite recentemente per combattere il traffico crescente di questa megalopoli da oltre 18 milioni di abitanti, altre due sono in costruzione e altre nel piano del governo iraniano.

Da Van a Oryumeh, ovvero dalla Turchia all'Iran in autobus

Superare il confine con l’Iran attraverso Sero era quello che desideravamo e ci riuscimmo.

Avevamo sentito voci di amici e chiacchiere da forum che non era possibile per gli stranieri passare in quel punto e che avremmo dovuto spingerci più a nord saltando così le montagne che circondano la frontiera in quella parte di Turchia, ma l’addetto ai viaggi del punto vendita dei biglietti dell’autobus a Van ci assicurò che non c’erano problemi.

Buon Anno da Lahore!!!

A Lahore, Pakistan, non si festeggia capodanno, ma io vi invio lo stesso gli auguri e ringrazio tutti quelli che ci hanno pensato e inviato un messaggio:))) grazie mille ne avevamo bisogno dopo aver attraversato il confine Iran-Pakistan e il Baluchistan, eravamo un po' inquieti...

Buon Natale!

Siamo ancora in Iran dove passeremo il Natale, se tutto va bene la vigilia dormiremo in una grotta!

un abbraccio a tutti e buon feste!!!