Giorno 0 o -5

Intossicazione alimentare

In India mangiavo di tutto in qualsiasi luogo senza andare tanto per il sottile in fatto di pulizia. Mi ricordo di una cena a base di porotha (una specie di pane schiacciato che fanno al Sud) e quel che sembrava dal (fagioli) praticamente al buio in un angolo della strada dove era impossibile vedere e capire cosa si stava mangiando. Temevo di svegliarmi la notte e passare il resto della mia giornata attaccato al cesso. E invece nulla, avevo passato il test incolume. Bevevo pure spremute con il ghiaccio fatto con l’acqua indiana dai famigerati effetti diuretici non voluti. Pensavo di essere incolume a qualsiasi tipo di reazione indesiderata al cibo.

Lo sapevo. Oramai il mio corpo s’è abituato al cibo da strada. Ieri siamo andati a mangiare in un buon ristorante per evitare che gli stomaci degl’altri abbiano degli effetti impropri il giorno prima della nostra partenza. I tre amici che ci hanno raggiunto da Praga non sono abituati al cibo locale e perciò abbiamo pensato di andare in ristoranti con cucina europea e di un livello un po’ superiore alle bettole che ero abituato.

Il risultato inatteso è stato una notte d’inferno che mi ha costretto a corse al bagno non volute. Io che mangio il cibo da strada, non riesco più a digerire una cena “normale”. Qualcuno lassù mi ha donato delle qualità, ma non ha certo abbondato con il mio apparato digerente.

Non sono in grado di partire oggi. Rischierei di peggiorare la mia situazione e potenzialmente rovinare il viaggio agli altri. Decido di non partire oggi. Gli altri possono proseguire e io li raggiungo tra 5 giorni a Lukla.

Dopo colazione, non la mia, io non toccherò cibo per tutto il giorno, Jindra, Franta, Ania e Marcela vengono a trovarmi e ad annunciarmi che hanno rispedito la jeep indietro e che aspetteranno un giorno prima di partire. Speriamo che io mi rimetta e sia pronto per domani.

Rimango a letto tutto il giorno bevendo cautamente acqua di bottiglia, tè e mangiando pane e biscotti.

Buonanotte.