09.04 San Pietroburgo, all'inizio fu l'Aurora...
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Dicono che tutto cominció con un'Aurora. Non so se sia stato un bene, peró é andata cosí. L'ultimo piovoso giorno a San Pietroburgo andai a vedere la nave da guerra che portó Vladi, Vladimir Ilich Lenin, dalla Finlandia affinché il destino dell'Impero Russo consumasse le sue ultime ore per dar spazio alla rivoluzione.
Di statue di Lenin ne avevo viste sparse qua e lá, la prima fu un testone enorme in piazza a Ulan Ude. A Praga dove prima c'era una sua statua enorme sulla collina che domina la cittá dall'alto a Letna, ora c'é un enorme metronomo a scandire il tempo del trionfo del consumismo sull'utopia comunista.
Girai per a cittá per un paio di giorni facendo il turista taccagno visitando chiese ortodosse dove non c'era da pagare. Di chiese ne avevo giá viste troppe e l'idea di pagare per entrare in un tempio di qualsiasi religione esso sia non m'é mai andata giú.
Andai a visitare il museo prescelto per la Russia, l'Hermitage. sono sempre stato un ignorante in fatto d'arte, d'altra parte ho fatto gli studi tecnici, e tutti quei quadri appesi in stanzoni enormi e riccamente decorati, mi sembravano soffrire le migliaia di turisti che ogni giorno affolano il museo e la luce che rifletteva sulle tele. Soffocavo pure io nel vedere orde di giapponesi, francesi, tedeschi, americani, russi che spingevano per vedere i quadri di Leonardo, dei pittori fiamminghi o francesi e compagnia bella.
Preferii il parco nonostante la pioggierellina e il freddo. Era poco lontano dall'Hermitage e c'era una mostra fotografica che catturava i momenti e le sensazioni dei luoghi piú diversi in giro per il mondo. Posti che avevo visto o che avrei visitato nei prossimi mesi ad eccezione dell'Antartide. La Natura mi tocca il cuore piú delle arti figurative, ma in fin dei conti non é arte pure quella?
Riuscii a trovare un ristorantino che mi ricordava il mio caro "Pivni", il luogo dove consumav i pasti durante la pausa pranzo al lavoro a Zizkov, un quartiere popolare di Praga. C'era la stessa puzza di fumo misto all'unto e all'aglio, la stessa luce cupa e i soffitti bassi, gli stessi camerieri burberi e le stesse quantitá di cibo pantagrueliche. Solo le zuppe erano di gran lunga migliori e non c'era la birra ceca. Fu il mio ristorante per tutto il soggiorno.
Feci in tempo a vedere l'Italia pareggiare con il Paraguay facendomi portare la televisione in camerata dove non era prevista grazie a innumerevoli sorrisi alla ragazza alla reception.
Il giorno dopo io e Frata prendemmo l'autobus assieme alle due ragazze slovacch in direzione Tallinn, Unione Europea.
Passammo i confine di notte e non ci fu controllato il documento che confermava la nostra registrazione presso le autoritá locali. Ce l'avevano imposta e poi non ce l'avevano nemmeno controllata. Insomma, era un semplice modo per spillare soldi hai turisti. Che rabbia.
Alle due di notte lasciai la Russia per entrare in Europa, stavolta quella "vera".
- blog di Unprepared Andrea
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