Marzo 30, Koh Tao "Operazione: Evacuazione"
Oggi la vista da New Heaven Dive Shop, Nuovo Paradiso, non aveva nulla a che vedere con il settimo cielo.
Dopo alcuni giorni di completo isolamento di Koh Tao dal resto della Thailandia l’esercito ha deciso di venire in soccorso dei fin troppo ben abituati turisti. Le condizioni del mare rimangono pessime. La pioggia e il vento hanno finalmente diminuito l’intensità, ma rimane ad accompagnarci di notte con i suoi ululati.
Stamattina mi sono svegliato e sono uscito sulla terrazza del mio bungalow. Il cielo era ovviamente grigio, le barche erano ovviamente al riparo nella baia e in lontananza vedo la sagoma di un mostro. Una porta elicotteri della marina thailandese faceva capolino e aveva attraccato al largo. Dal pontile del Koh Tao Resort, centinaia di turisti facevano la fila per essere trasportati verso Bangkok. Dei battelli adatti ad un mare calmo facevano la spola con una decina di turisti ciascuno e i loro bagagli verso una barca dei pescatori più grande delle altre che a sua volta continuava la staffetta una volta carica verso la nave militare. C’era caos al villaggio, ma la gente era contenta di poter finalmente partire. Molti avevano dovuto spendere centinaia di euro per acquistare un nuovo biglietto d’aereo o per cambiarlo. Erano sollevati di poter lasciare l’isola dopo il diluvio dei giorni scorsi.
Le operazioni andavano a rilento e nel pomeriggio sei elicotteri si sono aggiunti per trasportare otto persone per volta. Alle 6 di sera le operazioni continuavano dalle 7 del mattino e c’era gente ancora che aspettava.
Gli elicotteri passavano vicino al mio bungalow e facevano tremare la mia tazza di caffè. Fortunatamente oggi, dopo due giorni, avevamo la corrente elettrica anche di pomeriggio e ho potuto prepararmi qualcosa di caldo mentre osservo le monotone operazioni di evacuazione.
Mi veniva in mente quando nei notiziari dicono “le condizioni meteorologiche e del mare rendono difficile le operazioni di evacuazione dei civili.” Civili o turisti, o incivili turisti.
Avrei dovuto infiltrarmi per ottenere un passaggio gratis in una nave militare, e se mi fosse andata bene magari pure un volo in elicottero. Quando mai mi capiterà un’occasione del genere!
Nel frattempo al Diving Center si scherza e ho occupato il tempo facendo tutti gli esami teorici. Non so quando si tornerà a fare immersioni. Spero presto.
La maggior parte dei negozi sono chiusi e hanno ancora le barriere messe troppo tardi quando il fango dei giorni scorsi era sceso dalle colline e inondato le strade per scendere fino al mare e sporcarlo di marrone. Anche molti ristoranti sono chiusi o a mezzo servizio. Per fortuna il mio Tropicana Resturant è aperto e continua a servire cibo thailandese. E’ l’appuntamento fisso per pranzo e cena con gli altri divemaster della zona e con i pochi turisti che hanno la fortuna di passare due settimane di pioggia monsonica durante la stagione secca.
Per il momento leggo, scrivo, guardo film caricando la batteria del computer al Diving Center perché al bungalow la corrente va e viene. Incredibilmente le “rane-mucca” hanno deciso di andare a muggire altrove e la notte passata è stata relativamente silenziosa.
In questi giorni mi sono accorto del valore aggiunto di una doccia calda. Lavarsi a freddo andava bene quando fuori c’erano trenta gradi anche di notte, ma ora un po’ di acqua calda è quasi indispensabile. Soprattutto quando ci si sveglia alla mattina. Immaginate: cielo grigio, pioggia e vento, manca l’elettricità e la luce che entra dalla finestra è poca, ci si fa la doccia con l’acqua fredda, l’asciugamano è ancora bagnato dalla sera precedente, l’umidità bagna le pagine dei libri, il pacchetto dei biscotti era rimasto aperto e ora i frollini sembrano inzuppati in una scodella di acqua. Oltre a questo, siccome manca la corrente elettrica e non ho un fornello a gas, non posso scaldare l’acqua per un caffè caldo. Tragedia!
Tuttavia, la razza umana sopravvive. Si continua a ridere e a scherzare tra chi rimane sperando che domani sia un giorno migliore. Qualcuno comincia invece a parlare di 2012… e io mi tocco.
Una cosa positiva il diluvio l’ha portata. Il bar di prostitute che tiene la musica alta fino a notte fonda è stato allagato e le casse sono da buttare. Speriamo non ne trovino di nuove sull’isola per almeno altri due mesi.
- blog di Unprepared Andrea
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