Confermo che nella foresta pluviale, piove! e non poco. Sono salito fino a 4321 metri fino al Wagagai Summit sul Monte Elgon, un vulcano spento nella parte ugandese e la terza vetta nel continente africano. Per due giorni ho attraversato la foresta con la mia casa sulle spalle e abbiamo sempre evitato la pioggia. Il giorno della vetta, manco a dirlo, pioggia. Piove, governo e opposizione ladra! Ma il peggio e' arrivato il giorno dopo, il giorno del passaggio in Kenya. Dopo la nostra consegna nelle mani di 5 rangers keniani che sembravano usciti da un film di guerra, la pioggia ci ha accompagnato per 15-20 km trasformando il sentiero che non esisteva in un acquitrino coperto da cespugli che impedivano di vedere dove mettevamo i piedi. Siamo arrivati sani e salvi al campo in una jeep militare su una strada fangosa e con un trattore che ci tirava fuori dallo stallo. Non credevo si potessero fare tutte quelle acrobazie con una jeep 4WD. Non capisco come non siamo finiti di sotto al burrone.

Dopo lo stampo del visto d'entrata in un punto del confine Kenya-Uganda dove ci si arriva lungo la solita strada di fango, trasformatasi in un torrente in piena durante il temporale equatoriale, siamo arrivati sani e salvi a Nairobi. Il campeggio dove volevo pernottare non esisteva piu', per fortuna abbiamo trovato un ostello dove l'attendente era un esperto di Lech Walesa (il capo di Solidarnosc ai tempi del comunismo polacco ricordate?) e Vaclav Havel (primo presidente della Cecoslovacchia post comunista), due eroi secondo lui.

Domani si parte per il Monte Kenya, il terzo picco a 4900 metri e il secondo monte africano. Piove ancora, governo e opposizione ladra, ma oramai sono abituato a fare escursioni sotto il diluvio.

Ci sentiamo al ritorno

PS: oggi sono 9 mesi che sono in viaggio, sembra di aver appena cominciato :)