12.02 Caccia grossa all'Etosha

Entrammo nel parco su una strada di ghiaia dove non potevamo procedere oltre i sessanta chilometri orari. Meglio così, anzi meglio andare ancora più piano per non lasciarsi sfuggire nessun animale. Dopo dieci minuti ci fermammo eccitati scattando foto a zebre e gazzelle. Brucavano l’erba alta e gialla. Alcune di loro si rifugiavano sotto l’ombra dei pochi alberi sparsi. “Non preoccupatevi tra poco vi stuferete di vedere zebre, gazzelle e ogni altro genere di antilopi. “The big cats”, i gattoni. Siamo qui per quelli.” Dave aveva fatto un safari in Sudafrica, anche se molti anni prima.

12.01 Arrivo a Windhoek e preparativi per il safari

A nord di Città del Capo il paesaggio fu un susseguirsi di campi coltivati ed estese proprietà terriere di bianchi, i vecchi boeri. Ogni tanto incontrammo un cartello che indicava la via per un agriturismo. I villaggi erano sperduti e vicini ai campi, ma non troppo. Ogni giorno i contadini neri andavano alle fattorie e tornavano a casa stanchi alla sera. Lungo la strada che portava oltre le montagne ci accompagnavano infiniti filari di aranci. Un gruppo di babbuini attraversò la strada e tutti si voltarono a guardarci forse chiedendosi perché gli uomini si chiudono dentro a degli strani oggetti che si muovono veloci, invece di camminare all’aria aperta. Pochi erano i veicoli che incrociammo e raggiungemmo il confine con la Namibia qualche ora dopo il tramonto.

Ottobre 12, Visto Egitto

Due notizie buone:
-) Ho ottenuto il visto per l'Egitto.
-) Le iene di Harar non mi hanno sbranato.
E' stato un viaggio lunghissimo sull'autobus locale per Harar, citta' dell'est Etiopia. Dodici ore per raggiungere la citta' delle iene. Si', iene, cattive e selvatiche. Da quelle parti gli danno da mangiare e noi siamo andati a vedere e a partecipare al banchetto lanciando interiora di capra.
Altra notizia che, anche se non posso definire buona, almeno non e' cattiva. Non ho la malaria. Ieri siamo andati a fare un test per curiosita' ed e' tutto negativo.

Ottobre 8, Addis Abeba finalmente caffe' espresso

Abissinia! Qualcosa di buono l'abbiamo lasciato da queste parti: un buon caffe' e tanti dolci!
L'ultimo buon caffe' l'avevo bevuto in India, da Heena e dallo zio Giusto. Per fortuna i giovani non si ricordano e a loro frega poco di noi italiani, se non per i soldi che come uomini bianchi portiamo nelle loro tasche.
Addis Abeba e' un'altra Africa. Non so se migliore o peggiore. Diversa. Sono un po' freddi e non sorridono, poi si aprono con tutto il calore africano. E poi ritrovi la solita gente: chi ti aiuta con entusiamo e ospitalita', e chi ti aiuta per mettertela nel culo.

11.03 Ci vuole buona speranza a Città del Capo

Appena arrivati a Durban si accese in me la speranza che dopo tutto non si stesse poi così male in Sudafrica. La giornata era piacevole, il sole caldo e subito ci dirigemmo verso la spiaggia seguendo le indicazioni del mio dna dell’altro adriatico.

11.01 Coprifuoco a Johannesburg

Della mia esperienza in Sudafrica salverei solo il Capo di Buona Speranza. Il primo impatto, ad esser sinceri, fu positivo, poi grattai sotto la superficie e vidi un Paese pieno d’odio.

Cambiai stagione in una decina di ore. Presi il volo prenotato un anno prima a Helsinki per Johannesburg con scalo a Istanbul. Era un volo Turkish Airlines, compagnia con la quale ho avuto solo ottime esperienze. Siccome volavo in Sudafrica durante i Mondiali di Calcio, avevo temuto di non trovare posto o di dover pagare un prezzo esorbitante, e per questo motivo acquistai il biglietto ancora prima di iniziare il mio viaggio mettendo, ahimè, dei paletti da rispettare.

Ottobre 2, Immersioni a Malindi, Kenya

Visto che c'ero perche' no? Da Dar es Salam a Mombasa, Kenya, in 10 ore d'autobus. Giretto a Mombasa e direzione spiaggia. Malindi e' una spiaggia italiana, con papponi, rifugiati e brava gente. Ho trovato un centro per fare immersioni di un italiano, Stefano, Upinde. Nonostante una forte corrente e un mare un poco ballerino, l'immersione e' stata la migliore fin ora, con tanto di tartarughe a farci compagnia e uno squalo che s'e' spaventato.

Settembre 25, Zanzibar

Finalmente! Un po' di mare!

Settembre 16, Kilimangiaro: Domato

E' stata una fatica immane, "na bruta bestia", ma alla fine anche il Kili e' stato domato!

Settembre 4, dopo 9 mesi in Kenya a fare trekking

Confermo che nella foresta pluviale, piove! e non poco. Sono salito fino a 4321 metri fino al Wagagai Summit sul Monte Elgon, un vulcano spento nella parte ugandese e la terza vetta nel continente africano. Per due giorni ho attraversato la foresta con la mia casa sulle spalle e abbiamo sempre evitato la pioggia. Il giorno della vetta, manco a dirlo, pioggia. Piove, governo e opposizione ladra! Ma il peggio e' arrivato il giorno dopo, il giorno del passaggio in Kenya.